La nostra storia

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Biofuturo.net è stato lanciato nel 2009 in occasione di una serie di mostre presso l'Accademia dei Georgofili  su iniziativa di un gruppo di ricerca dell'Istituto di Biometeorologia I e il Centro di Studio per l'informatica in Agricoltura appartenente  all'Accademia dei Georgofili stessa.

Dal 1 ° giugno 2019 dalla fusione dell'Istituto di Biometeorologia (IBIMET) e l'Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA) è nato l'Istituto per la Bioeconomia, di cui il team Biofuturo è parte. Il Centro di Studio per l'applicazione dell'informatica in Agricoltura (CeSIA) istituito il 9 luglio 1982, ha completato la sua attività nel dicembre 2017.

Le mostre: “percorsi Ambientali: Storia e Innovazione. Strumenti ambientali e di scelte per quattro Toscana settori, dal primo Georgofili interventi fino ad oggi” (2009) e "Risorse e culture materiali tra storia e innovazione. Risorse naturali e attività economiche in Provincia di Firenze mediante il Geogofili studi di artigianato e prodotti" (2010) sono stati organizzati in modo da creare uno spazio di dialogo e di scambio tra le persone che lavorano nel settore ambientale.

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In un momento in cui vengono poste le frequenti domande su ciò che il futuro ha in serbo per noi,  sentiamo fortemente la necessità di basare le nostre analisi su elementi che sono, per quanto possibile, sufficientemente verificati e affidabili. Il confronto tra le diverse situazioni ed esperienze è inteso a favorire la diffusione delle conoscenze, stimolare l'elaborazione di convinzioni che appaiono radicate e creare le condizioni per un più consapevole e sincero riconoscimento di ciò che è stato fatto da ciascuno.

Questo portale contiene i contributi frutto del lavoro e dell'esperienza dei fondatori del gruppo e di tutti coloro che sono disposti a condividere le loro conoscenze e azioni di interesse comune.

Queste iniziative, raggruppati sotto un unico titolo che di per sé è sinonimo di ampiezza e di incertezza, sono destinati a portare all'attenzione di tutti gli operatori del settore, ma anche coloro che, per passione o impegno sono interessati al rapporto tra l'uomo e il suo ambiente, prove concrete, i fatti, che sono di stimolo per la riflessione e il dibattito.

Anche se può sembrare superfluo affermare che per ottenere risultati significativi in campo ambientale deve esserci una partecipazione diffusa e una completa visione dei complessi rapporti tra i molti fattori interagenti, la logica e i reali meccanismi sono spesso lontani da questi principi. Pertanto, dobbiamo accettare il fatto che, come in quasi tutti i settori della conoscenza, una serie di importanti concetti devono essere necessariamente evidenziati, chiariti e ribaditi. Dal momento che si parla di sfide ambientali, siamo necessariamente chiamati a volgere il nostro sguardo al futuro e all'innovazione, ma per capire quello che, con fatica, si può intravedere dobbiamo attingere a tutte le nostre conoscenze e il nostro bagaglio culturale, per trasferirli all'interno di nuovi strumenti.

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Per il momento, il nostro interesse è principalmente rivolto alla sostanza delle cose, a ciò che è rilevabile e misurabile, indipendentemente dalle valutazioni soggettive, ma siamo consapevoli della necessità di abbattere anche i confini tra ricerca scientifica e la cultura umanistica. Le problematiche connesse allo studio di processi, che non sono "fedelmente riproducibili", infatti, portano alla realizzazione di incompletezza di uno o l'altro approccio e la necessità di adottare un'unica lingua, logico-matematico, alla ricerca di chiarezza e di coerenza nella rappresentazione complessiva dei diversi piani, che per il momento rimangono puramente teorici


Oggi, l'ambiente è visto come un'entità unica e coerente, ma la strada verso una sua soddisfacente comprensione e la descrizione è ancora lunga. La speranza è che, attraverso il riconoscimento dei limiti delle conoscenze attuali, è possibile indirizzare efficacemente gli sforzi di tutti e il migliore utilizzo delle sempre più insufficienti risorse nel modo migliore per affrontare le nuove e difficili sfide che ci attendono. Per riuscire in questo sforzo si dovrà, necessariamente, migliorare il nostro modello di ambiente, senza mai confonderlo con la realtà, ma sempre tenendo presente che, in pratica, qualsiasi visione concreta del mondo coincide con le condizioni attuali, entro il quale gli esseri umani e gli altri esseri viventi vivono, non sapendo ancora quale è la strada che conduce al comune benessere